Fine XVII inizio XVIII secolo la Congiura - i falsi miti

I falsi Miti del Separatismo Siciliano del 1848

 

La Congiura, il Popolo Siciliano...Tradito....

la Casta Nobiliare Siciliana in combutta con Ferdinando di Borbone, re del Regno delle due Sicilie, prepara lo sbarco del mercenario garibaldi e dei mille criminali in Sicilia

 Nel 1798, Ferdinando di Borbone, per via della occupazione napoleonica a Napoli, fugge in Sicilia per risiedevi insieme alla propria corte. Ma già nel 1802 è di ritorno a Napoli grazie all'aiuto dell'ammiraglio Nelson.

 Lord Horatio Nelson; primo visconte Nelson e primo Duca di Bronte: ammiraglio britannico
 

Tale situazione determinò molta delusione tra i siciliani. Nel 1806 cacciato da Napoli da Gioacchino Murat, si rifugia nuovamente in Sicilia, che nel frattempo era divenuta una base bellica dell'Inghilterra in guerra contro i Francesi. Ferdinando IV, sotto la spinta della Gran Bretagna (sotto la cui protezione il re si era posto) e dei nobili siciliani concede, nel 1812, una costituzione di ispirazione liberale che abolisce i diritti feudali formulata, dall'Assemblea costituente a Palermo sull'esempio di quella inglese.

La costituzione prevedeva infatti due camere proprio come il modello parlamentare inglese. Gli Inglesi portano nell'isola alcune innovazioni: nel 1814 sono ad es. attive alcune distillerie di proprietà inglese di vino a Marsala. Con la Restaurazione ed il riaffermarsi a Napoli del potere borbonico, a Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia, fu concesso di rientrare a Napoli, ciò portò all'annullamento della costituzione e, l'8 dicembre 1816 la Sicilia viene incorporata con Napoli nel Regno delle Due Sicilie e posta sotto una amministrazione centralizzatail re prende il nome di Ferdinando I. I Siciliani, di nuovo governati da un viceré, alimentarono un vivo risentimento che condusse ad aspirazioni separatiste ed a lotte popolari. La rivoluzione del 1820 contro i Borboni, iniziò a Palermo il 14 luglio. Nel1825 Muore Ferdinando e gli succede il figlio Francesco I che regna fino al 1830. Nel1837 sotto il regno di Ferdinando II scoppia il colera e il popolo di Catania e di Siracusa tenta di insorgere nuovamente, ma il moto è rapidamente sedato. Esasperati dall'assolutismo borbonico, Il 12 gennaio 1848 a Palermo una rivolta popolare, guidata da Rosolino Pilo e Giuseppe La Masa, provoca la fuga delle truppe borboniche che rimangono a Messina. Una rivoluzione popolare guidata dal fontaniere Francesco Riso, scoppia a Palermo il 4 aprile 1848 e rivoltosi si arroccarono nel convento della Gancia. Costituisce la miccia che fa divampare ovunque la ribellione.

Nonostante ogni speranza di libertà, le truppe borboniche ritornano in forze, per reprimere l'insurrezione. Si determina così la costituzione di un governo provvisorio e di un nuovo Parlamento presieduto da Ruggero Settimo. Viene proclamata l'indipendenza dell'Isola e promulgata una nuova Costituzione di stampo liberale-democratico (il Parlamento è al di sopra del re, il quale non ha più facoltà né di sciogliere né di sospendere le Camere). In base art. 2 della nuova Costituzione, il 13 aprile 1848 il Parlamento dichiara decaduto Ferdinando II di Borbone, perché re anche di Napoli.

 Al suo posto è chiamato il duca di Genova Alberto Amedeo di Savoia, secondogenito di Carlo Alberto re di Sardegna. L'armistizio è firmato il 17 settembre 1848, regno che durò fino al 14 aprile 1849 quando l’ammiraglio francese Charles Baudin offrì, a nome del governo francese, una mediazione per la pace, accettata dal parlamento Siciliano.

quindi dai fatti denunciati sopra, possiamo dedurre che la Sicilia già 12 anni prima dello sbarco del mercenario garibaldi e dei mille, anche per un breve periodo di tempo ( 13 aprile 1848 - 14 apprile 1849 ) fù dei savoia.

ecco i principali nomi dei personaggi ascari e traditori che formavano l'allora parlamento Siciliano, e che donarono da prima la corona di re di Sicilia ad "Alberto Amedeo di Savoia" per poi dopo allearsi con Garibaldi;

 sotto questa lurida bandiera

Francesco Crispi

 (Ribera, 4 ottobre 1818 – Napoli 11 agosto 1901)

Francesco Crispi fu il massimo promotore della spedizione dei Mille e convinse Garibaldi a prepararla e attuarla.

il Mercenario Garabildi disse a crispi " Voi solo mi incoraggiate ad andare in Sicilia..!!! mentre tutti gli altri me ne dissuadono.." 2 maggio 1860.

Di famiglia di origine Albanese, fu battezzato nella fede greco-ortodossa secondo la tradizione della Chiesa cattolica di rito Italo - Albanese. Figura di spicco del Risorgimento, fu uno degli organizzatori della Rivoluzione siciliana del 1848 e fu l'ideatore e il massimo sostenitore della spedizione dei Mille, alla quale partecipò.

 Anticlericale e ostile al Vaticano, dopo l’unità d’Italia fu quattro volte presidente del Consiglio: dal 1887 al 1891 e dal 1893 al 1896. Nel primo periodo fu anche ministro degli Esteri e ministro dell’Interno, nel secondo anche ministro dell’Interno. Fu il primo meridionale a diventare presidente del Consiglio.

In politica estera coltivò l’amicizia con la Germania, che apparteneva con l’Italia e l'Austria alla triplice alleanza. 

I suoi governi si distinsero, per la guerra agli anarchici e ai socialisti, i cui moti dei Fasci siciliani furono repressi con la legge marziale.

Crispi sostenne tuttavia una dispendiosa politica coloniale che, dopo alcuni successi in Africa orientale, portò alla disfatta di Adua del 1896. L'evento portò alla fine della carriera politica di Crispi.

Il suo avversario politico principale fu Giovanni Giolitti che lo sostituì alla guida del Paese.
 
Fallita la rivoluzione del 1848, nonostante Francesco Riso avesse a disposizione più di 14.000 uomini a palermo pronti a ricacciare  indietro i borboni, ma che non appoggiati dal parlamento Siciliano,furono costretti a desistere, il 15 maggio 1849 Carlo Filangieri entrava a Palermo e decretava la fine dello stato Siciliano,i Borboni si erano ripresi la Sicilia.  
Crispi il 27 aprile 1849 lasciò la Sicilia su una nave diretta a Marsiglia,nel frattempo il 9 maggio re Ferdinando promulgò l’amnistia per tutti coloro che avevano partecipato alla rivolta, tranne che per 43 personaggi che si riteneva l’avessero organizzata, ma fra questi , sorprendentemente ed inspiegalbilmente, mancava il nome di Fracesco Crispi che ne era stato l'organizzatore. 

penso che sia legittimo chiedersi, come mai...??

Crispi a settembre del 1849 si trasferì da Marsiglia a Torino, In autunno Crispi ebbe uno scambio epistolare con Giuseppe Mazzini, il 26 marzo del 1953 fu sbarcato a Malta, allora colonia britannica. Il 30 dicembre 1854 lasciò Malta per l’Inghilterra, dove intanto si era trasferito Mazzini.
Crispi arrivò in Inghilterra il 12 gennaio 1855. Giunto a Londra, Mazzini lo invitò a fargli visita e si prodigò per aiutarlo procurandogli piccole somme di danaro e presentandolo ai suoi conoscenti.
Nel frattempo Crispi lascia Londra e raggiunge Parigi il 10 gennaio 1856, per poi ritornare a Londra , il 7 agosto 1858, Tornato a Londra, Crispi riprese i contatti con Mazzini.
In Sicilia prese contatto con i mazziniani dell’isola che ritenevano venuto il momento di un’insurrezione. In Crispi nacque allora la convinzione che in futuro non si sarebbe più dovuto contare sui comitati, quindi  qualunque insurrezione in Sicilia avrebbe avuto l’appoggio esterno di una spedizione militare, la spedizione dei mille.
Nel dicembre del 1859 Crispi prospettò una spedizione militare in appoggio ad una insurrezione in Sicilia ad alcuni politici. Gli uomini incontrati: Luigi Carlo Farini,Urbano Rattazzi e Giuseppe La Farina , il 22 febbraio e il 24 marzo 1860 Crispi e Rosolino Pilo inviarono due lettere a Giuseppe Garibaldi.
Crispi, insieme a Nino Bixio, il 7 aprile 1860 si recarono a Torino per incontrare Garibaldi, lo stesso 30 aprile fu presa la decisione formale della spedizione.
 
 
Rugiero Settimo
(Palermo, 19 maggio 1778 – Malta, 12 maggio 1863) è stato un ammiraglio e politico italiano.

Ammiraglio della flotta borbonica, aderì al movimento liberale. Caldeggiò la promulgazione della costituzione del 1812 e fu ministro del Regno delle Due Sicilie. Si dimise subito dopo l'abrogazione della Costituzione siciliana. Durante la rivoluzione siciliana del 1848 fu capo del governo.

Ruggero Settimo nacque a Palermo da una famiglia di origine nobiliare, appartenente alla famiglia dei principi di Fitalia e dei marchesi di Giarratana.

Si formò presso l’Accademia Borbonica della Real Marina delle Due Sicilie di Napoli e diventò nel 1793 ufficiale della flotta borbonica.

Combatté a fianco della flotta inglese nel Mare Mediterraneo contro i francesi di Napoleone Bonaparte. Riconquistò l'isola di Malta, e difese la città di Gaeta vicino Napoli.

Nel 1811 per problemi di salute si ritirò dalla carriera di marina per darsi alla politica, dove in poco tempo diventò il maggiore esponente del partito liberale siciliano e fu Ministro della Marina (1812-13) e della Guerra (1813-14) del Regno di Sicilia (1734-1816).

Ruggero Settimo è stato uno dei protagonisti della Rivoluzione siciliana del 1848, e fu presidente del comitato insurrezionale, con Mariano Stabile segretario generale. Appoggiò sia le idee repubblicane di Pasquale Calvi, sia quelle filo-monarchiche di Vincenzo Fardella di Torrearsa. In quell'anno per le sue idee liberali venne scelto come presidente del governo siciliano. Alla fine il Parlamento scelse di offrire la corona dell'isola al duca di Genova Alberto Amedeo di Savoia che sarebbe diventato re dell'isola con il nome di Alberto Amedeo I di Sicilia.
 

Nel maggio 1860, poche ore dopo aver assunto la dittatura di Sicilia, a Salemi, Garibaldi invia delle accorate parole a Malta, all'indirizzo di Ruggero Settimo, invitandolo a tornare nell'isola, ma in quei giorni non poté farlo per ragioni di salute.

Approvò l'annessione al Regno d'Italia con il plebiscito e fu nominato senatore il 20 gennaio 1861. A Settimo venne offerta la carica di presidente del nuovo Senato del Regno, che egli guidò dal febbraio 1861 fino alla morte, avvenuta a Malta nel 1863.
 
Pascuale Calvi
(Messina, 13 febbraio 1794 – Castellammare del Golfo, 20 settembre 1867) è stato un politico magistrato italiano, è stato uno dei protagonisti della rivoluzione siciliana del 1848.
Pasquale Calvi fu un uomo politico di idee liberali e repubblicane. Nel 1820 si impiegò all'intendenza di Alcamo, Aderì alla Carboneria. Nel 1830 si laureò in legge a Palermo. Il 12 gennaio 1848 partecipò ai moti rivoluzionari di Palermo. Aderì alla massoneria e fu a capo dei repubblicani ed ebbe un ruolo di particolare importanza. Fu infatti incaricato di presiedere la commissione per la costituzione da dare alla Sicilia e nel marzo entrò nel governo come ministro degli interni, e l'anno dopo della giustizia. Il 29 giugno Garibaldi lo nominò presidente della corte suprema di giustizia del governo dittatoriale e fu lui il 4 novembre a proclamare i risultati del plebiscito per l'annessione della Sicilia al Regno d'Italia. Si candidò nel collegio di Alcamo alle prime elezioni nel 1861 del parlamento italiano, e fu eletto alla Camera del Regno, dove restò fino al 1864. Fu quindi Presidente della Corte di Cassazione di Firenze, di Milano e di Palermo. Fu sepolto nel Pantheon della chiesa di San Domenico a Palermo.
 
Vincenzo Fardella - Marchese di Torrearsa
(Trapani, 16 luglio 1808 –Palermo, 12 gennaio 1889) è stato un politico italiano. Primogenito di una delle più antiche e prestigiose famiglie aristocratiche di Trapani, fu, nel 1871 il primo Presidente del Senato del Regno a Roma, nella sede di Palazzo Madama. 
Il Marchese Fardella di Torre arsa, fu figura di primo piano nella Rivoluzione siciliana del 1848 e del susseguente Stato di Sicilia, insieme a Ruggero Settimo e Francesco Paolo Perez.
Quale Presidente della Camera del costituito Parlamento Siciliano, fu lui a dichiarare decaduta la dinastia borbonica e ad offrire, con voto del Parlamento, il trono vacante di Sicilia al Duca di Genova, figlio secondogenito di Carlo Alberto.
Il carteggio di quel periodo del marchese di Torrearsa, conservato presso la Biblioteca Fardelliana di Trapani, mostra la grande opera diplomatica da lui svolta per mantenere consensi e simpatie sulla causa siciliana presso i più autorevoli rappresentanti del mondo politico inglese e francese. 
Dopo lo sbarco dei Mille a Marsala, viene nominato Presidente del Consiglio di Luogotenenza e il 18 febbraio 1861 viene eletto, nei collegi di Palermo e Trapani, nel primo Parlamento Italiano, dove fu nominato vicepresidente della Camera dei Deputati. 

Nel maggio del 1861, viene nominato da Cavur, di cui fu intimo e stimato amico, ambasciatore del nuovo regno d'Italia presso Svezia, Norvegia e Danimarca. Si dimise dalla Camera perché fu nominato Prefetto di Firenze da Ricasoli, che ne apprezzava il valore e le doti personali. Torrearsa non deluse le aspettative in questo incarico, dove rimase dal 17 novembre 1861 al settembre 1864. Nel contempo viene nominato Senatore.

Dall'8 novembre 1865 al 13 febbraio 1867 fu Vicepresidente del Senato.

Dopo la presa di Roma del 1870, venne eletto presidente del Senato e, dal 28 novembre 1871, fu il primo nella sede di Palazzo Madama. Mantenne tale carica fino al 1874, anno in cui, quasi settantenne, si ritirò in Sicilia e pose fine alla sua carriera politica.

Giuseppe La Masa
Il Criminale Nino Bixsio, gli rimproverava scarse capacità militari ed un'inutile enfasi ottimistica.
( Trabia, 30 novembre 1819  –  Roma, 29 marzo 1881 ) è stato un  politico italiano. A lui è intitolato l'omonimo cacciatorpediniere della Marina Militare italiana.
Partecipò attivamente alla Spedizione dei Mille occupandosi soprattutto del coordinamento dei volontari siciliani (chiamati picciotti), in particolare durante l’insurrezione a Palermo.
Dopo l'Unità d’italia fu deputato alla Camera nelle file della sinistra. Eletto deputato nell'ottava, nona e decima legislatura, si schierò all'opposizione.

tutti questi personaggi ascari Siciliani, ebbero tutti un ruolo importante nel Nascente Parlamento del Regno d'Italia, insigniti dalla massime cariche, avevano fatto il suo lavoro con scrupolosa malvagità,tramando alle spalle dell'ignaro Popolo Siciliano, per l'ennesima volta.

 I Borboni non furono di mene