Salvatore Giuliano

 
 

A SOLO 22 ANNI HA COMBATUTO CONTRO INTERE ARMATE DI MILITARI, L'ITALIANI PENSAVA; 

"CA AVIANU A PIGGHIARI NA MANATA RI MUSCHI "
INVECE HANNO TROVATO DEI VERI LEONI DI MONTAGNA

il MLNSikulo in occasione  del I° Congresso Internazionale all’Autodeterminazione come Diritto Internazionale dei Popoli, che si è svolto all’interno della sala congressi del CASTELLO di GIULIANO, ha consegnato al Prof. Giuseppe Sciortino una targa in onore a Salvatore Giuliano, una targa che non ha nessun valore economico, ma che da parte nostra esprime tutto l’affetto fraterno per un patriota che ha donato la sua stessa vita per la causa indipendentista della nostra madre terra di Sicilia.
oggi noi la consegniamo qui, in questo luogo nato in sua memoria, un luogo che appartiene a tutti i siciliani, certo non materialmente, ma ideologicamente a tutti i siciliani che hanno la Sicilia nel cuore e la triscele nel dna.
il dott. Giuseppe Sciortino ha scritto un libro titolato “ mio fratello Salvatore Giuliano “  Salvatore Giuliano è fratello a tutti noi, a tutti quelli che lottano per far rinascere la nostra Madre Terra, a tutti quelli che vogliono renderla Nazione Stato indipendente, a tutti i siciliani.
perchè non si può parlare di Sicilia o di indipendentismo siciliano e non parlare e rendergli onore e gloria a lui, Salvatore Giuliano.
 

Turiddu Giuliano

E assolutamente impossibile parlare di Sicilia senza associarla al nome di Salvatore Giuliano,Indipendentista e Patriota Siciliano,era già leggenda prima ancora della sua matura e dolorosa scomparsa.

Migliaia di sue azioni lo avevano già qualificato come:

"L'uomo che toglieva ai ricchi per dare ai poveri."
 

Turiddu nacque a Montelepre il 16 novembre 1922.

Il padre, suo omonimo ,costretto ad emigrare negli stati uniti, a più riprese riuscì a comprare diversi appezzamenti di terreno nei dintorni di Montelepre, per poi rimpatriare nella sua Madre Terra per occuparsi delle sue coltivazioni.

Turiddu, ancora giovane, finito le elementari, andò ad aiutare il padre anche se le sue aspirazioni erano, lavorare nel commercio, ma non si sottrasse al suo dovere di figlio nell’aiutare il padre, trovando ance il tempo di continuare gli studi,nel suo tempo libero andava dal prete o da un suo ex insegnante a prendere lezioni.

Scoppiata la guerra, i generi di prima necessità diventarono sempre più rari, il governo italiano per fronteggiare la crisi e il mantenimento dell’esercito, dispose l’ammassamento del grano, i contadini Siciliani furono cosi costretti a privarsi di tutto il suo raccolto ed a sopravvivere con le famigerate tessere,nascondere il grano da parte dei contadini era reato, e anche a nasconderlo non cera la possibilità di macinarlo visto che tutti i mulini erano sorvegliati e la maggior parte della popolazione era ridotta al limite della sopravvivenza, ma visto che nelle campagne attorno Montelepre qualche contadino era riuscito ad nascondere parte del raccolto,Turiddu pensò di mettere su un piccolo mulino, ma a tutto questo la farina non bastava mai, visto che Turiddu come di sua bontà d’animo la farina la regalava a quelle famiglie più bisognose.

Nella famiglia Giuliano,era il fratello maggiore che provvedeva a procurare il grano, ma anche lui fu richiamato alle armi, quindi tocco al giovane Turiddu a provvedere ai bisogni della famiglia, inesperto nel modo di procurare il grano per la sua famiglia e le altre che avevano bisogno, il 2 settembre 1943 incappo in una pattuglia composta da due guardie campestri e da due carabinieri, furono inutile le spiegazioni nobili che Turiddu cerco di portare a conoscenza delle forze dell’ordine, gli fu sequestrato il grano nella misura di due sacchi da 40 kg ciascuno e il mulo, ma non si fermarono li, fu accusato anche di contrabbando, Turiddu dopo aver mostrato i suoi documenti, invito ai carabinieri a denunciarlo ma a tralasciare l’arresto visto che come già spiegato aveva il dovere di provvedere ai bisogni della sua famiglia,gli era sembrato che i carabinieri avessero capito i motivi che lo avrebbero portato a fare quel determinato atto, quando gli stessi avvistarono quattro muli stracolmi di grano,erano contrabbandieri veri..!! Turiddu lasciato da solo, cercò di allontanarsi, mai militari se ne accorsero e gli spararono 6 colpi di arma da fuoco di cui due lo colpirono al fianco, al carabiniere Giuseppe Mancino gli fu ordinato di finirlo nel caso era rimasto vivo, ma Turiddu sentito questo lo precedette e lo feri mortalmente sparandogli con la pistola che teneva nascosta all’interno dello stivale,scappo e dopo aver passato un mese tra la vita e la morte Turiddu guarito si rifugiò nelle montagne attorno a Montelepre.

Il 24 dicembre 1943, con lo scopo di catturarlo lo stato italiano dichiaro guerra a Salvatore Giuliano, circondando Montelepre con ben 800 carabinieri, fino allora una cosa mai vista, non riuscendo nell’indento per rappresaglia i carabinieri arrestarono 125 persone innocue e che non centravano nulla nell’accaduto, tra questi cera anche il padre di Turiddu, che fu pestato a sangue da un graduato dell’esercito.

Turiddu che aveva visto il tutto dal suo nascondiglio, diventò incontenibile la sua ira divenne inarrestabile, attacco i convogli che attendevano in piazza, un carabiniere morì e un altro rimase gravemente ferito,da quel momento gli diedero la caccia senza esclusioni di colpi,avvalendosi anche di ritorsioni sulla popolazione di Montelepre per catturarlo, ma Turiddu riuscì sempre a scappare.

 

Incomincia la guerra contro lo stato italiano.

 

Nel febbraio 1944 liberò otto Monteleprini prigionieri nel carcere di Monreale, con essi formo il primo nucleo doi combattenti per l’indipendenza Siciliana.

Il 15 maggio 1945 gli vennero offerti i gradi di colonnello e il comando per la Sicilia occidentale dell’EVIS “esercito volontario per l’indipendenza della Sicilia”.

Da li dichiaro guerra all’italia per una Sicilia indipendente, compiendo numerosi attacchi alle caserme ed ingaggiò numerose battaglie in veste ufficiale di colonnello dell’EVIS con tanto di divisa,gradi e bandiera ufficiale dell’EVIS, le più note sono quelle di MONTE D’ORO – CALCERAME e MONTE CUCCIO.

 

La conquista con il sangue di molti Patrioti dello Statuto Siciliano.

 

L’azione dell’EVIS e la politica del MIS a cui tutta Montelepre,tutti i paesi limitrofi e buona parte dei Siciliani aveva aderito, piegarono la volontà e le forze del Governo italiano e del re d’italia Umberto II, che il 15 maggio 1946 accetto e approvo lo Statuto Siciliano, che rendeva l’isola uno stato federato a quello italiano, il Popolo Siciliano fu entusiasta di questa conquista e Salvatore Giuliano toccò l’apice della benevolenza e il rispetto del popolo Siciliano nei suoi confronti, infatti a causa della sua innata generosità nei confronti del popolo Siciliano fu considerato dalle maggiori testate giornalistiche di alcuni stati “ il Robin Hood della Sicilia” affermandosi il simbolo della ribellione del sud verso lo stato colonizzatore italiano.

 

La nascita della Repubblica italiana, e non quella Siciliana, perche la Sicilia già era uno stato a se federato con il regno d'italia.

 

Il 2 giugno 1946 si svolsero le elezioni referendarie per decretare la Monarchia o la Repubblica sullo stato italiano, vinse la repubblica.

Il 22 giugno Palmiro Togliatti ministro di grazia e giusti stia, approvo un decreto di amnistia ed indulto che cancellava reati comuni,politici e militari.

Quasi tutti i patrioti che avevano combattuto nelle fila dell’EVIS tornarono liberi nelle sue case per riabbracciare le famiglie, mail maresciallo Giuseppe Calandra della stazione dei carabinieri di Montelepre denunciò per reati comuni tutti coloro che a suo dire avevano o facevano parte del gruppo di combattenti Dell’EVIS guidato da Salvatore Giuliano costringendo agli stessi di tornare a nascondersi nelle montagne.

Prima del voto del 20 aprile 1947 Turiddu che sosteneva Antonio Varvaro,quest’ultimo uno dei costituenti dell’EVIS insieme ad Antonio Canepa,candidato del MIS, stipulò accordi con l’esponente del PCI Girolamo Li Causi,in quando avrebbe fatto votare tutti i comunisti indipendentisti per lo stesso Valvaro,mentre Turiddu Giuliano si sarebbe accollato tutte le spese elettorali,cosa che Giuliano fece.

 

La strage di Portella della Ginestra.

 

Ma il Li Causi non mantenne l’impegno stipulato con Salvatore Giuliano, cosa che scateno la sua ira e il suo risentimento,infatti Turiddu era intenzionato a sbugiardare il Li Causi davanti a tutti in occasione della festa del 1 magio 1947 a Portella della Ginestra, il piano di Turiddu prevedeva una sparatoria in aria per catturare il Li Causi per poi farlo giudicare dei convenuti, inconsapevole che tra i suoi uomini vi erano degli infiltrati della polizia e della mafia, infatti l’ispettore Messana avvertito dal suo confidente Salvatore Ferreri, avverti Li Causi di non andare alla manifestazione di Portella della Ginestra, nel frattempo uno degli infiltrati dentro gli uomini di Giuliano,Giuseppe Passatempo detto anche il “boia” ed unico autore della strage di Portella della Ginestra,che già si era messo d’accordo con i mafiosi e i suoi tutori politici della zona,per far ricadere la colpa su Salvatore Giuliano, posizionò alcuni suoi uomini a pochi passi della folla,che anziché sparare in aria spararono sulla folla inerme dei lavoratori, uccidendo 11 persone e ferendone 27.

Era evidente a tutti che il delitto era anomalo e in netto contrasto con i principi e gli ideali di Turiddu Giuliano, un uomo che aveva lottato con il popolo e per il Popolo Siciliano, ma questo orrendo delitto che gli fu ingiustamente e vigliaccamente addebitato nonostante le sue innumerevoli e sacrosante giustificazioni e che ancora oggi risiede ingiustamente o magari inconsapevolmente in molte menti dei Siciliani,nonostante il recente risultato apportato dall’analisi di perizie balistiche, dei verbali di sopralluogo e le perizie necroscopiche abbiano accertato che i colpi che fecero le 11 vittime a portella della Ginestra,  furono sparati dal basso con armi beretta calibro nove modello “Thompson” armi che ne Salvatore Giuliano e ne i suoi Uomini avevano in dotazione.

 

L'incanno

 

Prima delle elezioni del 18 aprile 1948 Salvatore Giuliano venne contattato da esponenti politici di tutti gli schieramenti, lui per coerenza hai suoi ideali era propenzo ad appoggiare i partiti di sinistra, ma visto che quest’ultimi dopo i fatti di Portella della Ginestra avevano dichiarato di volerlo a tutti i costi crocifiggere accusandolo ingiustamente come mandante ed esecutore della strage, Turiddu decise di appoggiare gli esponenti del MIS che nel frattempo erano passati nelle fila della DC, e anche per il bene dei suoi uomini,visto che gli promisero un’amnistia di cui avrebbero beneficiato gli stessi, grazie alla sua collaborazione nel 1948 la DC conquistò la maggioranza assoluta, ma i politici,come suo fare e tramandato fino ad i giorni nostri, arrivati al potere e alle poltrone, invece di mantenere gli impegni presi lo obbligarono o ad arrendersi o ad espatriare, turiddu Giuliano rifiutò.

Il suo rifiuto scatenò l’ira dei nuovi politici che erano al potere che nel 1948 scatenarono una reazione estrema facendo invadere Montelepre dai carri armati, deportando tutti gli uomini validi dai 15 anni di età in poi compresi tutti i parenti e famigliari di Salvatore Giuliano, a questo punto la sua reazione fu doverosamente tremenda verso lo stato italiano, reazione divisa in due fasi,una fase di informazione mediatica,infatti incomincio a scrivere articoli per i giornali,lettere ai politici e magistrati dove evidenziava i maltrattamenti e i soprusi perpetrati dallo stato italiano sulla popolazione inerme di Montelepre, e contemporaneamente una fase basata sulle azioni armate attaccando colonne di autocarri di militari,caserme,ingaggiando vere e proprie battaglie di una guerra allo stato per l’ennesima volta traditore della Sicilia e del Popolo Siciliano, gli scontri a fuoco violentissimi provocarono centinaia di morti nelle file dei militari che lo stato italiano le inviava contro.

 

Il tradimento

 

Lo stato italiano sconfitto,si rese conto che per sconfiggere Salvatore Giuliano bisognava eliminare le persone che gli erano più vicino, e per fare questo lo stato italiano usò il suo braccio armato e socio, LA MAFIA.

In cambio dell’immunità in poco tempo molti uomini fidati di Turiddu vennero catturati o uccisi, ma per eliminare fisicamente Salvatore Giuliano ricorsero a due uomini che gli stavano vicino Gaspare Pisciotta e Nunzio Badalamenti quest’ultimo ufficialmente risultava arrestato, che lo elimino nel sonno in una casa colonica chiamata “VILLA CAROLINA” ubicata tra Pioppo e Monreale.

La mattina del 5 luglio 1950 il suo corpo venne trasportato a Castelvetrano, dove fu simulato un conflitto a fuoco con i carabinieri che si attribuirono l’indegno merito di averlo ucciso.

Salvatore Giuliano aveva solo 27 anni

 Salvatore Giuliano RIP nel cimitero di Montelepre
 la casa dove nacque Salvatore Giuliano ancora esistente a Montelepre
 
nel 1985 il suo diretto discentende Giuseppe Sciortino Giuliano aveva fatto costruire un monumento a lui dedicato all'interno di una proprietà della stessa famiglia Giuliano, ma lo stato italiano ancora una volta a voluto intaccare la memoria di quel patriota che lo aveva messo in grande difficoltà nella lotta per l'indipendenza della nostra Madre Patria di Sicilia, emanando decreto di demolizione con il solito fare illegale e dittatoriale per cui lo stato italiano si distingue.
Ma oggi grazie alla determinazione di un legittimo Figlio della nostra Madre Terra di Sicilia Giuseppe Sciortino Giuliano a trasformato quel monumento demolito ingiustamente in un castello degno della memoria del PRINCIPE DI MONTELEPRE 

                                                                                                            Salvatore Giuliano

 

Che il DIO lo abbia in GLORIA.....................