Dichiarazione di Disconoscimento dello Stato Italiano e di tutte le istituzioni governative sul sulo Siciliano

 
 

Muvimentu Libbirazziuni Nazziunali Sikulo

Dichiarazione di Disconoscimento
dello Stato Italiano
e di tutte le sue Istituzioni Governative sul suolo Siciliano.

 

Al Presidente della Repubblica Italiana e capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Al Governatore della Regione Siciliana, Rosario Crocetta

Oggi 18 febbraio 2016, in concomitanza del 155° anniversario della convocazione da parte di Re Vittorio Emanuele II del primo Parlamento del neo nato Regno d’Italia, frutto della colonizzazione di interi territori Indipendenti e Sovrani tra cui la Sicilia.

Il Muvimentu Libbirazziuni Nazziunali Sikulo

In rappresentanza della Sicilia, legittimato dal Diritto Internazionale all’Autodeterminazione dei Popoli, sancito all’Art 1, paragrafo 2, 55 e 76 della Carta delle Nazioni Unite, diritto inderogabile di tutti gli Stati firmatari che lo hanno ratificato all’interno del suo Ordine Giuridico, lo Stato Italiano lo ha ratificato il 14 dicembre 1955.
vale come legge dello Stato che prevale sul suo Diritto Interno (Cassazione penale 21/03/1975).

Come Soggetto di Diritto Internazionale

In concomitanza con il suo Apparato Istituzionale (Guvernu Pruvvisoriu) come sancito all’Art. 96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977, legittimato dallo stato giuridico dei Movimenti di Liberazione Nazionali.
Visto la necessità e l’urgenza che ad oggi  porta la Sicilia a sciogliere i legami politici e territoriali che l’hanno stretta allo Stato Italiano, uno Stato usurpatore, corrotto, clientelistico e mafioso.
Uno Stato che ha tenuto la Sicilia da ben 155, in una posizione colonialistica, unica e sola colonizzazione dall’effetto devastante e distruttorio che la Sicilia abbia mai avuto, anche dopo la conquista nel 1946, di quella Carta Statutaria “Statuto Siciliano” che ci poneva e ci pone come Stato Federato e non come Regione Autonoma,  forma giuridica mai rispettata da parte dello Stato Italiano ma soprattutto da quella classe politica italo-siciliana che ha governato la Sicilia da ben 70anni, Carta Statutaria che già 32 mesi dopo della sua nascita fu riscritta  e accetta, in quell’Assemblea Costituente tenutasi il 30 e 31 gennaio 1948 a Roma,  da chi eletto a rappresentare la Sicilia e i Siciliani tradì, barattando quello Statuto conquistato con il sangue di migliaia di Patrioti Siciliani, a scopo politico economico personale.
baratto che e stato perpetrato nel corso degli anni sino ad oggi, continuando a delegittimare lo Statuto dal suo potere giuridico e legislativo raggiungendo un unico scopo, l’annullamento totale.
Statuto Siciliano accettato e non concesso d’allora  Re del Regno D’Italia Umberto II con Regio Decreto Legislativo n° 455 del 15 maggio 1946.
Carta Statutaria che come da  Regio Decreto Legislativo doveva essere integrata all’interno della nascente Costituzione della Repubblica  Italiana “ UT ACCEPTABILE” del suo valore giuridico e legislativo.
Noi oggi siamo più che consapevoli che sia arrivato il momento di porre la Sicilia nella forma giuridica di “
Nazione senza Stato” non riconosciute.
così da intraprendere il percorso all’Autodeterminazione come Diritto Internazionale acquisito da tutti i Popoli, in rispetto alle forme recise nel Diritto Internazionale e con conveniente riguardo agli Organi di Diritto Internazionale competenti.

Dichiara

di Disconoscere lo Stato Italiano
dichiarandolo Stato Straniero Occupante

di Disconoscere tutte le sue strutture Istituzionali e Governative sul suolo
Siciliano
Dichiarandoli Illegali

In data 03 ottobre 2014 il Muvimentu Libbirazziuni Nazziunali Sikulo ha depositato nella sede ufficiale ONU e AIA, denuncia all’Autodeterminazione del Popolo Siciliano alla consultazione della IV commissione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite “SPECPOL” che si occupa delle politiche sociali e di decolonizzazione dei territori riconosciuti dal Popolo come sua Nazione e Patria.

Palermo li 18 febbraio 2016

                                                                                                                        

                                                                                       Il Presidente
                                                                                          
Filetto Mario