Fine XVII inizio XVIII secolo la Congiura - i falsi miti
I falsi Miti del Separatismo Siciliano del 1848
La Congiura, il Popolo Siciliano...Tradito....
la Casta Nobiliare Siciliana in combutta con Ferdinando di Borbone, re del Regno delle due Sicilie, prepara lo sbarco del mercenario garibaldi e dei mille criminali in Sicilia
Lord Horatio Nelson; primo visconte Nelson e primo Duca di Bronte: ammiraglio britannico
Tale situazione determinò molta delusione tra i siciliani. Nel 1806 cacciato da Napoli da Gioacchino Murat, si rifugia nuovamente in Sicilia, che nel frattempo era divenuta una base bellica dell'Inghilterra in guerra contro i Francesi. Ferdinando IV, sotto la spinta della Gran Bretagna (sotto la cui protezione il re si era posto) e dei nobili siciliani concede, nel 1812, una costituzione di ispirazione liberale che abolisce i diritti feudali formulata, dall'Assemblea costituente a Palermo sull'esempio di quella inglese.
La costituzione prevedeva infatti due camere proprio come il modello parlamentare inglese. Gli Inglesi portano nell'isola alcune innovazioni: nel 1814 sono ad es. attive alcune distillerie di proprietà inglese di vino a Marsala. Con la Restaurazione ed il riaffermarsi a Napoli del potere borbonico, a Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia, fu concesso di rientrare a Napoli, ciò portò all'annullamento della costituzione e, l'8 dicembre 1816 la Sicilia viene incorporata con Napoli nel Regno delle Due Sicilie e posta sotto una amministrazione centralizzata; il re prende il nome di Ferdinando I. I Siciliani, di nuovo governati da un viceré, alimentarono un vivo risentimento che condusse ad aspirazioni separatiste ed a lotte popolari. La rivoluzione del 1820 contro i Borboni, iniziò a Palermo il 14 luglio. Nel1825 Muore Ferdinando e gli succede il figlio Francesco I che regna fino al 1830. Nel1837 sotto il regno di Ferdinando II scoppia il colera e il popolo di Catania e di Siracusa tenta di insorgere nuovamente, ma il moto è rapidamente sedato. Esasperati dall'assolutismo borbonico, Il 12 gennaio 1848 a Palermo una rivolta popolare, guidata da Rosolino Pilo e Giuseppe La Masa, provoca la fuga delle truppe borboniche che rimangono a Messina. Una rivoluzione popolare guidata dal fontaniere Francesco Riso, scoppia a Palermo il 4 aprile 1848 e rivoltosi si arroccarono nel convento della Gancia. Costituisce la miccia che fa divampare ovunque la ribellione.
Nonostante ogni speranza di libertà, le truppe borboniche ritornano in forze, per reprimere l'insurrezione. Si determina così la costituzione di un governo provvisorio e di un nuovo Parlamento presieduto da Ruggero Settimo. Viene proclamata l'indipendenza dell'Isola e promulgata una nuova Costituzione di stampo liberale-democratico (il Parlamento è al di sopra del re, il quale non ha più facoltà né di sciogliere né di sospendere le Camere). In base art. 2 della nuova Costituzione, il 13 aprile 1848 il Parlamento dichiara decaduto Ferdinando II di Borbone, perché re anche di Napoli.
Al suo posto è chiamato il duca di Genova Alberto Amedeo di Savoia, secondogenito di Carlo Alberto re di Sardegna. L'armistizio è firmato il 17 settembre 1848, regno che durò fino al 14 aprile 1849 quando l’ammiraglio francese Charles Baudin offrì, a nome del governo francese, una mediazione per la pace, accettata dal parlamento Siciliano.
quindi dai fatti denunciati sopra, possiamo dedurre che la Sicilia già 12 anni prima dello sbarco del mercenario garibaldi e dei mille, anche per un breve periodo di tempo ( 13 aprile 1848 - 14 apprile 1849 ) fù dei savoia.
ecco i principali nomi dei personaggi ascari e traditori che formavano l'allora parlamento Siciliano, e che donarono da prima la corona di re di Sicilia ad "Alberto Amedeo di Savoia" per poi dopo allearsi con Garibaldi;
sotto questa lurida bandiera
Francesco Crispi
(Ribera, 4 ottobre 1818 – Napoli 11 agosto 1901)
Francesco Crispi fu il massimo promotore della spedizione dei Mille e convinse Garibaldi a prepararla e attuarla.
il Mercenario Garabildi disse a crispi " Voi solo mi incoraggiate ad andare in Sicilia..!!! mentre tutti gli altri me ne dissuadono.." 2 maggio 1860.
Di famiglia di origine Albanese, fu battezzato nella fede greco-ortodossa secondo la tradizione della Chiesa cattolica di rito Italo - Albanese. Figura di spicco del Risorgimento, fu uno degli organizzatori della Rivoluzione siciliana del 1848 e fu l'ideatore e il massimo sostenitore della spedizione dei Mille, alla quale partecipò.
Anticlericale e ostile al Vaticano, dopo l’unità d’Italia fu quattro volte presidente del Consiglio: dal 1887 al 1891 e dal 1893 al 1896. Nel primo periodo fu anche ministro degli Esteri e ministro dell’Interno, nel secondo anche ministro dell’Interno. Fu il primo meridionale a diventare presidente del Consiglio.
In politica estera coltivò l’amicizia con la Germania, che apparteneva con l’Italia e l'Austria alla triplice alleanza.
I suoi governi si distinsero, per la guerra agli anarchici e ai socialisti, i cui moti dei Fasci siciliani furono repressi con la legge marziale.
Crispi sostenne tuttavia una dispendiosa politica coloniale che, dopo alcuni successi in Africa orientale, portò alla disfatta di Adua del 1896. L'evento portò alla fine della carriera politica di Crispi.
Il suo avversario politico principale fu Giovanni Giolitti che lo sostituì alla guida del Paese.penso che sia legittimo chiedersi, come mai...??
Rugiero Settimo
Ammiraglio della flotta borbonica, aderì al movimento liberale. Caldeggiò la promulgazione della costituzione del 1812 e fu ministro del Regno delle Due Sicilie. Si dimise subito dopo l'abrogazione della Costituzione siciliana. Durante la rivoluzione siciliana del 1848 fu capo del governo.
Ruggero Settimo nacque a Palermo da una famiglia di origine nobiliare, appartenente alla famiglia dei principi di Fitalia e dei marchesi di Giarratana.
Si formò presso l’Accademia Borbonica della Real Marina delle Due Sicilie di Napoli e diventò nel 1793 ufficiale della flotta borbonica.
Combatté a fianco della flotta inglese nel Mare Mediterraneo contro i francesi di Napoleone Bonaparte. Riconquistò l'isola di Malta, e difese la città di Gaeta vicino Napoli.
Nel 1811 per problemi di salute si ritirò dalla carriera di marina per darsi alla politica, dove in poco tempo diventò il maggiore esponente del partito liberale siciliano e fu Ministro della Marina (1812-13) e della Guerra (1813-14) del Regno di Sicilia (1734-1816).
Ruggero Settimo è stato uno dei protagonisti della Rivoluzione siciliana del 1848, e fu presidente del comitato insurrezionale, con Mariano Stabile segretario generale. Appoggiò sia le idee repubblicane di Pasquale Calvi, sia quelle filo-monarchiche di Vincenzo Fardella di Torrearsa. In quell'anno per le sue idee liberali venne scelto come presidente del governo siciliano. Alla fine il Parlamento scelse di offrire la corona dell'isola al duca di Genova Alberto Amedeo di Savoia che sarebbe diventato re dell'isola con il nome di Alberto Amedeo I di Sicilia.
Nel maggio 1860, poche ore dopo aver assunto la dittatura di Sicilia, a Salemi, Garibaldi invia delle accorate parole a Malta, all'indirizzo di Ruggero Settimo, invitandolo a tornare nell'isola, ma in quei giorni non poté farlo per ragioni di salute.
Approvò l'annessione al Regno d'Italia con il plebiscito e fu nominato senatore il 20 gennaio 1861. A Settimo venne offerta la carica di presidente del nuovo Senato del Regno, che egli guidò dal febbraio 1861 fino alla morte, avvenuta a Malta nel 1863.Pascuale Calvi
Vincenzo Fardella - Marchese di Torrearsa
Nel maggio del 1861, viene nominato da Cavur, di cui fu intimo e stimato amico, ambasciatore del nuovo regno d'Italia presso Svezia, Norvegia e Danimarca. Si dimise dalla Camera perché fu nominato Prefetto di Firenze da Ricasoli, che ne apprezzava il valore e le doti personali. Torrearsa non deluse le aspettative in questo incarico, dove rimase dal 17 novembre 1861 al settembre 1864. Nel contempo viene nominato Senatore.
Dall'8 novembre 1865 al 13 febbraio 1867 fu Vicepresidente del Senato.
Dopo la presa di Roma del 1870, venne eletto presidente del Senato e, dal 28 novembre 1871, fu il primo nella sede di Palazzo Madama. Mantenne tale carica fino al 1874, anno in cui, quasi settantenne, si ritirò in Sicilia e pose fine alla sua carriera politica.
Giuseppe La Masa
tutti questi personaggi ascari Siciliani, ebbero tutti un ruolo importante nel Nascente Parlamento del Regno d'Italia, insigniti dalla massime cariche, avevano fatto il suo lavoro con scrupolosa malvagità,tramando alle spalle dell'ignaro Popolo Siciliano, per l'ennesima volta.
I Borboni non furono di mene