per non dimenticare Paolo Borsellino

Non sono né un eroe né un Kamikaze, ma una persona come tante altre.

Palermo 19 gennaio 1940 – Palermo 19 luglio 1992

un eroe, un Siciliano vero, ucciso dallo Stato-mafia

Oggi in via D'Amelio a commemorare l'uccisione dell'eroe Siciliano Paolo Borsellino 
dovrebbe essere presente solo ed esclusivamente il Popolo Siciliano, quella parte del Popolo Siciliano consapevole che le cose possono cambiare, quella parte del Popolo Siciliano che crede nella Sicilia e nei Siciliani, quella parte del Popolo Siciliano che lotta giorno per giorno con coraggio e determinazione, senza paura, 
perche chi ha paura muore tutti i giorni, chi non ha paura muore una volta sola,
contro quello Stato criminale e mafioso, quello Stato mafioso mandante di tutte le stragi di Stato, a partire di Murazzu Ruttu (Randazzo) 1945 per finire alla strage di via D'Amelio 19 luglio 1992, dove persero la vita Paolo e la sua scorta.
di sicuro non può e non deve essere ricordato o commemorato, dai rappresentanti di quello Stato, legittimi eredi di quella casta politica che si e tramandata negli anni sin dal 1848.

Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri.

E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.

Nella lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.

Non importa dove si nasce se si combatte per le stesse idee e si crede nelle stesse cose.

A fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l'esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato.

I giudici continueranno a lavorare e a sovraesporsi e in alcuni casi a fare la fine di Rosario Livatino (assassinato dalla Mafia), i politici appariranno ai funerali proclamando unità di intenti per risolvere questo problema e dopo pochi mesi saremo sempre punto e accapo.