Dipart. INTERNI: 1861 - 2016 un sistema governativo frutto di un inciucio tra la classe politica e l'elite nobile borghese

Questo connubio, questo intreccio che a dato vita a questo sistema politico istituzionale corrotto, clientelistico e mafioso, è la causa principale del sottosviluppo economico, strutturale, politico ma soprattutto giuridico della Sicilia, un popolo, quello Siciliano, usato solo a scopo di consensi elettorali, la Sicilia terra di cultura millenaria trasformata in un grande serbatoio di voti.

 

Ieri 17 marzo ricorreva l'anniversario della nascita del regno d'italia, poi repubblica oggi solo uno stato giuridico all'interno di una dittatura europea.

U regno nato sopra le macerie e il sangue dei popoli mediterranei, l’unica colonizzazione criminale e assassina che la Sicilia abbia subito nel corso dei millenni.
Un progetto già ben organizzato ben 13 anni prima, dall’asse anglo – savoiardo – sicilianista nobiliare.

Da li nasce quel connubio politico mafioso italo – sicilianista strutturato all’interno di quel sistema corrotto e clientelistico che ci ha governato fino ad oggi.

Da li in poi la politica non è mai stata frutto di ideologie atte al benessere, alla giustizia, all’uguaglianza ai pari diritti e doveri di tutta la comunità come di sua definizione naturale, ma da una serie di inciuci tra la classe politica governativa e l’elite di quella comunità a pro della stessa e a discapito di tutta la comunità popolare, allora come oggi ignorante sulle nozioni e forme di carattere istituzionali, giuridici ma soprattutto della forza costituita dalla sovranità popolare.
Il politico non interpreta più il suo libero pensiero ideologico, ma un programma ben preciso delineato dal partito di appartenenza, quest’ultimo finanziato e gestito da quella elite in cambio di legislature atte a favorire la sua potenzialità economica finanziaria quindi il controllo dell’economia e della forza lavoro all’interno del territorio, forti dell’ignoranza popolare citata sopra.

In egual modo si elimina o meglio si dissolve la forza di quei movimenti popolari che fanno una politica come da definizione, una politica per il popolo, con ideologie e programmi esclusivamente atte allo sviluppo del territorio e all’emancipazione sociale sia a livello politico che come condizione di vita, una politica che offre sacrifici, responsabilità individuali, eguaglianza di diritti e doveri, una politica che elimina privilegi, favoritismi, accordi sotto banco, clientelismo e corruzione.
quindi una politica che da fastidio sia alla classe politica istituzionale governativa, sia a quella elite che da questo sistema corrotto e clientelistico ne trae benefici, privilegi ma soprattutto guadagni economici e di potere territoriale,visto che un popolo sottomesso e ignorante, costretto a barattare la sua dignità il suo benessere il suo futuro nelle mani di quel politico di turno che ne decide il percorso, la qualità di vita e spesso la possibilità di aver un futuro.

Questo connubio, questo intreccio che a dato vita a questo sistema politico istituzionale corrotto, clientelistico e mafioso, è la causa principale del sottosviluppo economico, strutturale, politico ma soprattutto giuridico della Sicilia, un popolo, quello Siciliano, usato solo a scopo di consensi elettorali, la Sicilia terra di cultura millenaria trasformata in un grande serbatoio di voti.

Di tutto questo già nel 1948 la casta politica Siciliana ne era consapevole, anzi ne era l’autore di quel progetto, forti dell’ignoranza politica istituzionale avranno pensato e lo pensa ancora oggi;

“al Popolo Siciliano basta non fargli sapere nulla dell’imbroglio e del tradimento qui da noi perpetrato”

 

Di fatto fino ad oggi il Popolo Siciliano è all’oscuro di tutto questo, se non tutti ma la stragrande maggioranza di loro.

 

Per salvare la Sicilia da questo sistema corrotto, clientelistico e mafioso, bisogna cambiare i Siciliani, rendendoli consapevoli della sua forza, delle potenzialità che ci offre la nostra Madre Terra.
fino a quando la stragrande maggioranza dei Siciliani andrà dietro il politicante di turno che gli propone l'attuazione dello Statuto siciliano come programma elettorale, ma che in realtà non è altro che l’ennesima promessa utopica atta a barattare un’illusione per un consenso elettorale un voto, perché tolto quello oggi come ieri questa classe politica Siciliana non avrebbe nulla da offrire, non faranno altro che legittimare quel connubio politico mafioso italo – siciliano che governa quel sistema corrotto e clientelistico, reo della situazione a dir poco disastrosa in cui oggi versa la nostra Patria Sicilia.
 

Quando tutti e dico tutti i Siciliani capiranno che  l’unica via di uscita da questa situazione disastrosa è l’autodeterminazione come diritto internazionale acquisito da tutti i popoli per l'indipendenza.

Un’indipendenza che non potrà mai passare da un'autonomia soprattutto se la stessa non è stata mai applicata, ma delegittimata dal suo potere giuridico e legislativo poco dopo la sua nascita, proprio dai padri costituenti della stessa e di tutti i partiti o movimenti sicilianisti, autonomisti o pseudo indipendentisti di ieri e di oggi, fautori di quel connubio politico mafioso italo – sicilianista, allora ma solo allora si potrà intraprendere un percorso serio è incisivo all'indipendenza Siciliana.........
 

Perchè l'indipendenza può passare solo dalla sicurezza e della consapevolezza  di un popolo quindi nazione, che si identifica in un territorio riconoscendolo come sua Patria.