PRESIDENZA: Il pseudo indipendentismo del meridionalismo italo-europeo

Meridionalismo, sud italia, mezzogiorno d’italia, questione meridionale sono tutti termini usati dallo Stato italiano sin dal 1861 per definire tutti i popoli colonizzati mediterranei, e per distinguerli dai popoli nordici a detta loro più civilizzati e intelligenti, non dimentichiamo i referti di Cesare Lombroso antropologo criminale che definiva i popoli del mediterraneo colonizzati criminali, sottosviluppati e assimilabili agli animali.

 

Quindi chi ancora oggi si identifica in meridionalista o accetta il termine “sud italia” o peggio mezzogiorno d’italia, non fa altro che avvalorare la sudditanza e lo stato di colonizzazione dettata dallo Stato italiano e peggio le tesi di Lombroso.

Il mezzogiorno, termine usato nel dopo guerra che indicava un’area della penisola italica sottosviluppata quella mediterranea, da li la cassa del mezzogiorno, un fondo creato dallo stato italiano per lo sviluppo (a detta loro) proprio per quell’aria sottosviluppata.
per capire la strategia dello Stato su questo argomento, bisogna ritornare a ritroso nel tempo, 1860.
se nel 1860 l’area mediterranea in questione definita  negli ultimi 155 anni sottosviluppata, al contrario era una delle aree più evolute dell’industria e dell’agricoltura europea quindi una delle più solide potenze economiche mondiali, non dimentichiamo che solo la ricchezza monetaria aurea in oro di quell’area superava di gran lunga quella di tutte le rimanenti aree della penisola italica anzi qualcuna come l’area che comprendeva il regno di Sardegna era anche in deficit finanziario assieme al regno di savoia, come fa nell’arco di qualche decennio diventare un’area povera e sottosviluppata…??
ricordiamo che la prima emigrazione di massa delle aree mediterranee incomincio già tra la fine del 1800 e l’inizi del 1900, quindi appena un ventennio dopo quell’unità d’italia.

Delle  motivazioni oggi Noi tutti ne siamo più che consapevoli, il sottosviluppo di quella area mediterranea fu il frutto di una colonizzazione da parte dell’asse anglo-savoia-piamontese progettato da Cavur  e messo in atto dal mercenario Garibaldi atto a sottrarre e derubare di tutte le sue ricchezze auree, industriali e agricole di quell’area con la complicità della casta nobiliare Siciliana e della corone borbonica, corona tutelata dal regno di Inghilterra dall’allora potenza militare francese, e non un’unione dettata dal consenso dei popoli di quell’area mediterranea come la storia distolta post unitaria inculcata dal regno oggi Stato colonizzatore italiano.

Ma come è vero che la storia si ripete, nel dopo guerra dopo un periodo di riassetto del territorio peninsulare economico, strutturale ma soprattutto politico il bum anche se un po’ illusorio degli anni 60, dopo la guerra il popolo mediterraneo si era lasciato quel brutto periodo alle spalle con una voglia e determinazione di ricominciare, il popolo mediterraneo voleva rialzare la testa.

Ecco che lo Stato italiano carpisce la voglia e la determinazione di quel popolo mediterraneo e corre subito ai ripari, quell’area deve rimanere sottosviluppata, cosi mette in atto la contromossa, creando un fondo finanziario “la cassa del mezzogiorno” atto a favorire lo sviluppo di quella’area mediterranea, una trappola, perchè se da un lato tramite i contributi elargiti da quella cassa si finanziavano gli amici degli amici avvolte anche per opere pubbliche mai costruite, dall’altro lato si indeboliva l’impresa privata fuori dal quel sistema clientelistico governativo italo-meridionale così da tenere o meglio far riaffondare quell’area mediterranea nel sottosviluppo o nello sviluppo controllato “ il contentino “ atto solo a mantenere quell’equilibrio elettorale e di quel serbatoio di voti del partito o politico di turno, quale e stata quell’area mediterranea, con il risultato della seconda emorragia emigratoria a partire dagli anni 60 e che si e maggiormente sviluppata oggi.

Tutto questo viene interpretato e definito dagli italo-meridionalisti “la questione meridionale” questo atto a sottolineare e accreditare l’opinione dello Stato italiano che il problema nasce e si sviluppa  sempre e solo all’interno di quell’area mediterranea.

La vera questione che soffoca, assilla, deruba e tiene nel sottosviluppo totale e in una condizione di efferata colonizzazione  ancora oggi quell’area mediterranea costituita da una molteplicità di popoli che anche se hanno avuto a tratti una  storia condivisa ma sempre con un’identità e prerogative diverse sia economici, politici, culturali e di identità territoriale, è solo una “la questione italiana” perché il nostro unico problema è quel sistema marcio sin dalle radici, criminale, corrotto, clientelistico e mafioso italiano.

Da un decennio si è sviluppata al’interno dell’area mediterranea una politica italo-meridionalista che guarda ad un futuro giuridico di quest’aria mediterranea come macroregione europea, una classe politica travestita da una surreale e oggi anche utopica riviviscenza duo siciliana ma in realta volta ad un europeismo assistenziale.

Una classe politica italo-meridionalista che non guarda allo sviluppo interno o all’Autodeterminazione di una parte di quell’area mediterranea, ma ad una autonomia europea che li possa mettere in una posizione politica governativa per poter amministrare i contributi europei, insomma una specie di cassa del mezzogiorno europea gestita da loro e usufruita dagli amici degli amici, il cambiamento per non cambiare nulla, il sostituirsi alla classe politica governativa esistente, non più nel contesto del sistema politico istituzionale italiano ma direttamente a quello europeo.

Da questo e nostro diritto e dovere come MDL,(movimento di liberazione) tener fuori la Sicilia dall’ennesimo inciucio politico europeo e da quel pseudo indipendentismo che ormai dilaga all’interno dell’area mediterranea, in rispetto al nostro percorso all’Autodeterminazione Siciliana, percorso che per la Sicilia ha prerogative o forme giuridiche già esistenti diverse e in qualche caso inesistenti dei rimanenti popoli o territori che fanno parte dell’area mediterranea.