Dipart. INFRASTR.-TRASPORTI: l'inclinazione del pilone della A19.. la solita questione di corruzione o mancanza di competenza istituzionale

 l'inclinazione del pilone della A19.. la solita questione di corruzione o mancanza di competenza sulla messa in opera da parte delle istituzioni di competenza

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L'autostrada A19 è un'Autostrada Siciliana che collega le città di Palermo e Catania. Attraversa la Sicilia centrale con un percorso di oltre 191 chilometri passando per Caltanissetta ed Enna. È gestita dall'ANAS ed è priva di pedaggio.
 Il tragitto, disegnato è costruito dall'ANAS è stato inaugurato completamente nel 1975, con gestione iniziale di competenza dello stesso ente statale.
L'autostrada è stata aperta al traffico in due fasi: nel 1970 da Palermo a Buonfornello e da Motta sant’Anastasia a Catania; nel 1975 si è arrivati al completamento dell'opera con l'apertura del troncone centrale.
L'autostrada, dall'inaugurazione a oggi, non ha sostanzialmente cambiato il suo volto originario, poiché non è mai stata interessata da importanti lavori di ammodernamento. Si registrano solo tre eventi di particolare importanza.
Intorno alle 16:20 del 10 aprile 2015 una frana ha interessato il versante a monte della carreggiata, al km 57+500, a soli 500 metri dallo svincolo di Scillato: conseguenza dell'evento franoso è stato l'inclinarsi di uno dei piloni del viadotto Imera, nella carreggiata in direzione di Catania; ma sono stati coinvolti dallo smottamento almeno altri due piloni. In via precauzionale l'ANAS ha perciò disposto la chiusura dell'autostrada in entrambe le direzioni tra le uscite di Tremonzelli e Scillato.

La frana insisteva sull'area già da dieci anni. Fu la stessa frana che nel 2005 danneggiò irreparabilmente la strada provinciale 24, che collega Scillato e Caltavuturo passando proprio sotto il viadotto Imera. I danni furono tali da preferire la realizzazione di un bypass su altra sede, piuttosto che ricostruire il tratto franato. Il bypass è stato comunque interessato pesantemente dall'evento del 2015, che ha reso nuovamente impraticabile la SP24.

Quindi è evidente che le cause dell’inclinazione del pilone si vuole attribuire ad un movimento franoso, cosa al quanto discutibile, visto che la causa dell’inclinazione del pilone è data dallo svuotamento del terreno sottostante la base del pilone, quindi se c’è da attribuire una causa, è da attribuire esclusivamente alla vergognosa messa in opera dello stesso pilone.
come si evince dalla foto sottostante la base del pilone è appoggiata direttamente sul terreno, tra l’altro sull’argine di un torrente.

 quindi la causa dell'inclinazione e solo di natura strutturale e di una non corretta messa in opera della stessa, visto che una corretta messa in opera avrebbe previsto già dall'inizio una base costruita sopra una serie di MICRO PALI all'interno del sottosuolo dalla lunghezza minima di 20 m, cosi da assicurare la base del pilone un appoggio stabile anche in caso di movimenti franosi o di usurazione dell'argine del torrente.
 

Questa è la struttura corretta dove posizionare un pilone di un ponte autostradale, specialmente se situata sull'argine di un torrente.
ma quali sono le tempistiche e i costi di questa situazione, apparte il disagio che tutto questo provoca alla circolazione e all'economia Siciliana già da se disastrosa e messa al limite della sopportazione dei Siciliani..??
sono enormi in tutti e tre i casi..........
ma cosa e come si comporteranno le istituzioni governative sia italiane che Siciliane.
A seguito del sopralluogo del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano, Graziano Delrio sul viadotto e nei luoghi della frana, è stato annunciato che l'intervento prevederà la demolizione di entrambi i viadotti, e non solo uno, come ipotizzato inizialmente. 

Quindi già solo i costi di demolizione saranno il triplo di quelli per la ricostruzione, visto che la demolizione ha bisogno di atrezzature specifiche che già il solo trasporto e posizionamento ha dei costi enormi, tranne che gli venisse la felice idea di demolirlo con l'esplosivo, ma seìarebbe un disastro ambientale enorme.

Ma la vera preoccupazione è che la questione vada a finire nel classico cantiere senza fine, come classico comportamento usato sull'attuazione delle infrastrutture pubbliche dal governo italiano, specialmente se si tratta di infrastrutture sul territorio Siciliano, come al solito apriranno la gara d'appalto che sarà aggiudicata dalla ditta che darà la mazzetta più congrua, verrà aperto il cantiere, incominceranno i lavori, per poi dopo qualche mese passare ai soliti contrattempi, infiltrazioni mafiose, mancanza di fondi, tempistiche di riappalto ecc. ecc.

Noi del MLNSikulo ci auguriamo di no, anche perchè il tal caso questa volta sarebbe una lotta continua e determinata nei confronti delle istituzioni governative in primis Siciliane e di conseguenza quelle italiane.

Ma chi sono i responsabili di tutto questo..??

il Ministero delle infrastrutture e trasporti dello Stato italiano.

il ministro del governo per le infrastrutture e trasporti Siciliano.

l'amministratore generale delegato dell'ANAS sia quello di allora ( se ancora in vita) che quello odierno.

il Direttore generale dell'ANAS Siciliana, come sopra.

l'ingegniere progettista della struttura.

l'ingegniere responsabile dei lavori.

il titolare o l'amministratore delegato della ditta di costruzione che ha preso l'appalto,con ritorsione anche sui legittimi eredi.

A tutti questi responsabili dovrebbero essere attribuite tutte spese affrontate per la ricostruzione del tratto autostradale danneggiato e il risarcimento del danno economico sociale a tutti i Siciliani e le strutture amministrative pubbliche e private che lo avrebbero subito direttamente o indirettamente.

 

Noi del MLNSikulo, rimarremo vigili allo svolgimento della questione sempre e comunque a garanzia dei diritti del Popolo Siciliano e ai doveri da parte delle istituzioni governative sia Siciliane che italiane.