Dipart. ECONOMIA-FINANZE: L’1 marzo 1947 il Fondo Monetario Internazionale, inizia la sua opera finanziaria.

L’1 marzo 1947 il Fondo Monetario Internazionale, inizia la sua opera finanziaria.

Opera che porterà alla dittatura finanziaria mondiale che oggi governa tutti gli Stati.

 

Un progetto che ha messo le sue fondamenta già nel 1947 e che si intersica perfettamente nella situazione politica Siciliana in quell’anno che da le basi agli accordi italo-anglo-USA sul futuro dei popoli del mediterraneo

 

Da questo si può dedurre che l’intera economia mondiale è sotto il controllo dell’elite del NWO (nuovo ordine mondiale) con la regia degli USA e dell’esecutivo formato dall’asse Germania - Regno Unito – Francia.

 

Il Fondo monetario internazionale (International Monetary Fund, di solito abbreviato in FMI in italiano e in IMF in inglese) è un'organizzazione composta dai governi nazionali di 188 Paesi e insieme al gruppo della Banca Mondiale fa parte delle organizzazioni internazionali dette di Bretton Woods, dal nome della località in cui si tenne la conferenza che ne sancì la creazione. L'FMI è stato formalmente istituito il 27 dicembre 1945, quando i primi 29 stati firmarono l'accordo istitutivo e l'organizzazione nacque nel maggio del 1946. Attualmente gli Stati membri sono 188.

 

Il Fondo monetario internazionale fu istituito come parte degli accordi di scambio fatti nel 1944 durante la conferenza di Bretton Woods.

Durante la grande depressione molti paesi rapidamente innalzarono barriere verso il commercio di prodotti stranieri, nel tentativo di proteggere le proprie economie in difficoltà, questo comportò la svalutazione delle monete nazionali e un declino del commercio mondiale, tale rottura della cooperazione monetaria internazionale fece sentire la necessità di una supervisione.

Le rappresentanze dei 45 governi che si incontrarono nel Mount Washington Hotel nella zona di Bretton Woods, New Hampshire, negli Stati Uniti, si accordarono per una cooperazione economica internazionale, i paesi partecipanti erano coinvolti nella ricostruzione dell'Europa e dell'economia mondiale dopo la seconda guerra mondiale.

 

Durante la conferenza di Bretton Woods c'erano due visioni diverse sul ruolo che l'FMI doveva assumere come istituzione economica globale;

 

-       L'economista britannico John Maynard Keynes immaginava che l'FMI dovesse essere un fondo di cooperazione al quale gli stati membri potevano accedere per mantenere attive le proprie economie e l'impiego durante le crisi periodiche. Questo punto di vista era suggerito dall'azione che aveva intrapreso il governo degli Stati Uniti durante il New Deal in risposta alla grande recessione del 1930.

 

-       Il delegato americano Harry Dexter White immaginava un FMI che agisse più come una banca, facendo in modo che gli stati che venivano finanziati dovessero restituire il loro debito nel tempo.

Il punto di vista degli Stati Uniti di America prevalse e impostò le basi su cui sono state gestite le crisi economiche dalla seconda guerra mondiale ad oggi.

 

Le differenze fra il progetto britannico esposto da John Maynard Keynes e quello statunitense rappresentato da Harry Dexter White riflettono una fondamentale divergenza di interessi.

 

-       Il Regno Unito era preoccupato della forte disoccupazione presente negli anni venti e trenta e dal forte indebitamento dovuto a massicce importazioni dei paesi del blocco della sterlina durante la guerra.

-       Gli Stati Uniti invece, potevano vantare grossi crediti e gran parte delle riserve auree.

 

Ma quali sono i principi Costituenti del FMI..??

 

Nell'articolo 1 dell'Accordo Istitutivo gli scopi dell'FMI sono così definiti:

 

-       promuovere la cooperazione monetaria internazionale.

-       facilitare l'espansione del commercio internazionale.

-       promuovere la stabilità e l'ordine dei rapporti di cambio evitando svalutazioni competitive.

-       dare fiducia agli Stati membri rendendo disponibili con adeguate garanzie le risorse del Fondo per affrontare difficoltà della bilancia dei pagamenti.

-       in relazione con i fini di cui sopra abbreviare la durata e ridurre la misura degli squilibri delle bilance dei pagamenti degli Stati membri.

 

Gli organi principali dell'FMI sono;

 

-       Consiglio dei governatori, a composizione plenaria.

-       Consiglio esecutivo, composto dai 24 direttori esecutivi.

-       direttore operativo.

 

Il Consiglio dei governatori si riunisce di norma una volta l'anno e le sue funzioni sono in gran parte delegate al Consiglio esecutivo, che siede permanentemente.

Dei membri del consiglio esecutivo 5 sono permanenti e appartengono ai 5 Stati che detengono la quota maggiore (Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia e Regno Unito) mentre gli altri sono eletti dal Consiglio dei governatori sulla base di un sistema di raggruppamenti di nazioni (non necessariamente su base regionale).

Il direttore operativo viene eletto dal Consiglio esecutivo e lo presiede.

 

L'FMI dispone di un capitale messo a disposizione dai suoi membri e il voto all'interno dei suoi organi è ponderato a seconda della quota detenuta.

Questo fa sì che, considerato che per prendere le decisioni più importanti sono necessarie maggioranze molto alte (i 2/3 o i 3/4 dei voti), gli Stati Uniti e il gruppo dei principali Paesi dell'Unione europea si trovano di fatto ad avere un potere di veto, presi singolarmente (nel caso della maggioranza dei 3/4) o insieme (maggioranza dei 2/3).

 

Le maggiori quote dei 188 Stati che fanno parte del’FMI, sono suddivise in cinque Nazioni;

 

-       Stati Uniti – 42 milioni di dollari

-       Giappone – 16 milioni di dollari

-       Germania – 15 milioni di dollari

-       Francia – 11 milioni di dollari

-       Regno Unito – 11milioni di dollari

 

se le istituzioni di Bretton Woods erano state pensate per creare un sistema di coordinamento e controllo delle politiche economiche degli Stati a livello internazionale che evitasse il ripetersi di disastrose crisi economiche come quella del 1929. In particolare il Fondo monetario doveva occuparsi di economia monetaria e la Banca Mondiale di ricostruzione e sviluppo.

 

Nella pratica il sistema progettato a Bretton Woods, che si basava su rapporti di cambio fissi tra le valute, tutte agganciate al dollaro il quale a sua volta era agganciato all'oro, crollò con la sospensione del gold exchange standard (vale a dire la convertibilità del dollaro in oro) da parte di Richard Nixon nel 1971.

Questo ha portato a un ripensamento del ruolo dell'FMI, che oggi si occupa per lo più di concedere prestiti agli Stati membri in caso di squilibrio della bilancia dei pagamenti, della ristrutturazione del debito estero dei paesi del cosiddetto Terzo Mondo, che impone di solito a questi Paesi dei "piani di aggiustamento strutturale" come condizioni per ottenere prestiti o condizioni più favorevoli per il rimborso del debito che costituiscono l'aspetto più controverso della sua attività.

Questi piani sono infatti modellati su una visione neoliberista dell'economia e sulla convinzione che il libero mercato sia la soluzione migliore per lo sviluppo economico di questi paesi.

Tra i punti principali essi di solito comprendono la svalutazione della moneta nazionale, la riduzione del deficit di bilancio da conseguire con forti tagli alle spese pubbliche e aumento delle imposte (e quindi privatizzazioni massicce), l'eliminazione di qualsiasi forma di controllo dei prezzi.

 

Da questo si può dedurre che il Fondo Monetario sia un'istituzione internazionale manovrata dai poteri economici e politici del cosiddetto Nord del mondo e di peggiorare le condizioni dei paesi poveri anziché adoperarsi per l'interesse generale.

Inoltre il sistema di voto (che chiaramente privilegia i Paesi "occidentali") è considerato da molti iniquo e non democratico.

Quindi si può benissimo accusare il FMI di prendere le sue decisioni in maniera poco trasparente e d'imporle ai governi democraticamente eletti che si trovano così a perdere la sovranità sulle loro politiche economiche.

Basta guardare il quadro europeo per renderci conto che oggi nessun Stato dell’euro zona goda di sovranità economica, quindi di riflesso neanche politica ma soprattutto militare, visto che in un sistema governativo mondiale basato sulla potenza economica chi controlla l’economia controlla il mondo, l’intera umanità.