Dipart. ECONOMIA-FINANZE: ECCO COME LE BANCHE CREANO DENARO DAL NULLA - IL GRANDE INGANNO DELLA ''MONETA ELETTRONICA''

Non sarebbe troppo chiedere che finalmente, per salvare quello che resta della loro reputazione, anche gli economisti di grido (e a contratto) cominciassero ad occuparsi della realtà reale prima ancora che lo faccia il popolo esasperato dalle continue vessazioni?

 

“La decisione unilaterale ed arbitraria del sistema bancario di ridurre l'ammontare dei prestiti bancari e quindi direttamente dell'ammontare di moneta in circolazione, hanno provocato surrettiziamente una crisi economica che viene utilizzata come scusa per giustificare una supposta “crisi del sistema bancario” che vedrebbe le banche obbligate a ricapitalizzarsi”.

Infatti, l'articolo di Werner ci chiarisce la questione attraverso un esempio empirico: ha preso un prestito di 200.000 euro presso una banca tedesca, l'ha versato su di un altro conto presso un'altra banca, per dimostrare che era denaro reale e spendibile, e poi subito dopo l'ha restituito. La banca iniziale ha rinunciato a richiedere gli interessi per sponsorizzare la ricerca empirica. Il tutto è stato ripreso in video, passo per passo comprese le schermate a video della banca, dal cameraman della BBC Alastair Fee. La banca iniziale ha fornito tutte le causali su carta dei vari passi dell'operazione dimostrando che tale operazione si realizzava attraverso la creazione estemporanea di denaro dal nulla.

Non è dato sapere però se, per la parte dell'esperimento che riguarda la restituzione della somma prestata, l'economista si sia premurato di ritirare in contanti dalla seconda banca la cifra per poi ridepositarla sempre in contanti presso la prima banca ad estinzione del prestito. Perché dico questo ? Perché avrebbe fatto luce su una curiosa anomalia: alla eventuale restituzione in contanti del prestito effettuato in moneta elettronica, il cassiere della prima banca si sarebbe limitato ad estinguere la posizione del cliente aggiornando la contabilità MA NON AVREBBE DISTRUTTO IL CONTANTE APPENA INCASSATO ! Il che avrebbe dimostrato che la banca originaria, ancorché contabilmente a zero, avrebbe ora materialmente 200.000 euro in contanti IN PIU', rispetto all'inizio dell'operazione, che non risulterebbero nelle scritture contabili !

Mentre questo ultimo esempio chiarirebbe come la banca guadagna nel caso del versamento in contanti, diventa meno facile da capire quando si tratta di versamento in moneta elettronica. Occorre sapere sostanzialmente che la banca incassa denaro da altre banche tramite un conto accentrato dal quale poi si desumono ulteriori scritture contabili, ma il denaro elettronico ricevuto rimane depositato e non viene effettuata nessuna operazione per “distruggerlo” semplicemente a causa del fatto che la banca, al momento in cui lo crea, non lo accredita subito a sé stessa prima di spenderlo ad esempio prestandolo!

Quindi, non avrebbe motivo né convenienza a distruggere un qualcosa che - ma solo contabilmente - già “non esiste”. Il risultato è che per tutto il denaro virtuale, oltreché per le banconote, non esisterebbe contabilmente un legittimo possessore originario poiché le banche se ne addebitano la spesa senza prima averne dichiarato contabilmente il possesso!

I punti principali che intendo sottolineare sono:

A – Le banche creano singolarmente, arbitrariamente e senza limiti, se non seguendo un preciso diktat imposto dalle banche centrali che le minacciano attraverso possibili ritorsioni della vigilanza (“immoral suasion”), tutta la moneta elettronica di cui abbisognano per gli impieghi (acquisto di beni mobili e immobili nonché, perlopiù, prestiti) (4);

B – La BCE è sostanzialmente una società privata che fabbrica denaro sottoforma di banconote, in ambito SEBC, ma più massicciamente moneta elettronica attraverso la creazione di linee di credito ed attraverso fantasiose “operazioni di mercato aperto” con cui capitalizza aziende “amiche”;

C - L'impegno della BCE nella frenetica creazione di denaro penalizza tutti i paesi dell'Eurozona indiscriminatamente poiché, attraverso l'erronea contabilizzazione dello stesso, il guadagno derivante dall'operazione non viene redistribuito alle Tesorerie dei paesi partecipanti: infatti la banca di Draghi pretende di contabilizzare come PASSIVITA' la creazione di denaro quando già nel 2007 è stato precistato che tali passività sono del tutto fasulle.

Quindi, la questione della sopravvivenza stessa dell'euro non è il punto fondamentale, ma bensì fondamentali sono le regole che stanno alla base della creazione di moneta e dell'accredito dei mancati benefici derivanti agli stati, o allo stato, che tale moneta usano. Se non si affrontano alla base la questione della moneta e la questione bancaria, si rischia di proporre false soluzioni a falsi problemi continuando ad ingannare il pubblico e rimanendo nella Matrix orwelliana tanto cara ai sicari economici.

Non sarebbe troppo chiedere che finalmente, per salvare quello che resta della loro reputazione, anche gli economisti di grido (e a contratto) cominciassero ad occuparsi della realtà reale prima ancora che lo faccia il popolo esasperato dalle continue vessazioni?

Marco Saba