Dipart. ATTIV. SOCIALI: Unioni civili…… gay pride e family day due facce della stessa medaglia

gay pride e family day due facce della stessa medaglia, tutti e due discriminano la naturale definizione della famiglia.

“la libertà sacrosanta e di diritto di ogni singolo individuo finisce la dove incomincia quella degli altri”

 

Se da una parte il Gay Pride non è altro che una festa di carnevale che di sicuro non rappresenta la lotta al diritto all’orientamento sessuale  degli omosessuali  seri, come già dichiarato dalla stragrande maggioranza dei suoi esponenti più in vista o famosi a livello mediatico.

Dall’altro lato il Family Day non è altro che una sfilata di gente ipocrita e ignorante che racchiude la definizione di famiglia in un contratto civile pubblico MATRIMONIO, in certi casi anche in quello cattolico o di  altre fedi religiose.

Ma quale è la naturale definizione di famiglia;
due persone uniti da un sentimento che condividono il percorso di vita, senza limiti eterni o di durata standard, assieme ai loro figli.
questo è il concetto naturale di famiglia….!!!

Quindi il diritto delle unioni civili in uno Stato civile e democratico dovrebbe essere un diritto di tutti e tutti con pari diritti e doveri.
A prescindere dalla forma (matrimonio civile o convivenza) dal sesso, dalla razza, dalla fede religiosa.
non dimentichiamo che fino a qualche anno fa lo Stato italiano attuava una distinzione vergognosa tra figli legittimi (nati da un matrimonio civile) e figli naturali (nati da una coppia convivente) venendo contro a tutti i diritti internazionali dei bambini.

Quindi è giusto dire SI alle unioni civili, ma con regole che non intacchino per primo i bambini e poi la naturale creazione della natività o stravolgere l’assetto famigliare nei confronti dei figli.

Quindi SI..!! alle unioni civili di individui dello stesso sesso, sancito dal diritto di ogni individuo al suo orientamento sessuale, al suo stile di vita, alla sua felicità personale, ma sempre in rispetto degli altri.

NO…!! Alle adozioni alle unioni civili dello stesso sesso, perché come già detto prima un individuo è libero di scegliere per la sua vita ma non sulla vita di chi ancora non ha la consapevolezza o la maturità di poter scegliere autonomamente.

NO..!!! all’utero in prestito da parte di una donna ad una unione civile dello stesso sesso, primo perché la donna non è una fattrice di un impianto a catena di creature umane, secondo perché una creatura non è un giocattolo oppure un sogno nel cassetto per chi come natura crea non può procreare, terzo perché si verrebbe meno al diritto del bambino e al normale corso di natività.

Ma soprattutto NO…!! All’adozione o al riconoscimento civile dei figli di uno dei partner, già presenti prima della scelta personale del suo orientamento sessuale e della sua volontà ad unirsi civilmente ad un individuo dello stesso sesso, dell’altro partner.
così si intaccherebbe sia come persona che come forma giuridica il diritto del genitore naturale (padre o madre)alla patria podestà nei confronti del o dei figli.

“la libertà sacrosanta e di diritto di ogni singolo individuo finisce la dove incomincia quella degli altri”